Approfitto di questo spazio che mi sono ritagliata per dar voce ad un disagio che questo gran parlare di manifestazioni di donne, di uomini, di uomini e donne eccetera mi sta procurando.
Premetto che sono firmataria dell'iniziativa dell'Unita`"Se non ora quando". Il fatto che il mio nome compaia tra le circa 80000 firme che il celebre quotidiano fondato da Gramsci ha sinora raccolto certo non mi trattiene dal notare -e far notare- quanto grandemente infelice sia il testo che giustificherebbe la raccolta delle firme. Lo riporto qui di seguito
Sono sicura, so con certezza che la maggior parte delle donne italiane non è in fila per il bunga bunga. Sono certa che la prostituzione consapevole sia la scelta, se scelta a queste condizioni si può chiamare, di una minima minoranza. È dunque alle altre, a tutte le altre donne che mi rivolgo. È il momento di rispondere forte: dove siete, ragazze? Madri, nonne, figlie, nipoti, dove siete. Di destra o di sinistra che siate, povere o ricche, del Nord o del Sud, donne figlie di un tempo che altre donne prima di voi hanno reso ricco di possibilità uguale e libero, dove siete? È il momento di dire: «Ora basta».
Cara Concita, mi sa che, presa dalla foga dell'indignazione per le vicende di 'Villa Arzilla' ( cosi` Gad Lerner ha ribattezzato la dimora di Arcore di B.), non hai contato fino a 10 prima di toccare la tastiera del computer. Eh si`, perche`, come finalmente sto leggendo in questi giorni, qualche persona come me, particolarmente sensibile al linguaggio discriminatorio, fa giustamente notare che questo rivolgerti alle donne 'altre' in realta` non e ` molto politically correct ( e nemmeno politicamente saggio). Che posto hanno gli uomini, le sex workers, le donne straniere, le trans eccetera nel tuo appello? Sono forse loro persone indegne di beneficiare dei diritti che spettano alle 'altre' donne? Perche` sembri arrogarti il diritto di decidere quali donne scelgono consapevolmente e quali no la via della prostituzione? Perche` ti rivolgi solo alle italiane? Forse perche` l'80% di prostitute in Italia sono straniere?
Ma vogliamo dare diritto di parola a queste prostitute tanto vituperate dai giornali in questi giorni? La piantiamo di arrogarci il diritto di pensare per loro, parlare per loro, scegliere per loro?
Nel mio piccolo, io ho intenzione e sono felice di farlo. E lo faccio linkando una intervista a Pia Covre, del movimento per i diritti civili delle prostitute,apparsa sul sito Gli Altri Online, che non e` propriamente una delle maggiori testate nazionali ( e questo dice molto sulla stampa nazionale).
Per chi non lo sapesse, all'interno della tradizione femminista la questione dei sex workers e del diritto all'autodeterminazione e` una annosa questione che ha dato luogo ad accesi dibattiti e a diversi schieramenti. Semplificando molto c'e` chi considera sempre e comunque la prostituzione come una forma di violenza sulla donna (o sull'uomo) e chi, invece, sostiene il diritto all'autodeterminazione e riconosce ai sex workers quei diritti e doveri che spesso vengono loro negati.
Mi sarebbe tanto, tanto piaciuto veder nascere un dibattito serio su queste tematiche all'indomani del bungabunga. Tanto. Invece, appunto, di un 'sindacato delle escort' ha parlato solo la Littizzetto , ma in tono canzonatorio. No, guarda, Lucianina: non c'e` proprio niente da ridere.
Va be`, Concita, una uscita infelice puo` capitare a tutte.
Io credo in un'altra Concita e so che tu, come me, speri che nelle manifestazioni di domenica ci sia davvero posto per TUTTI.
Mi auguro davvero che il mio non sia solo 'wishful thinking'...
Mi auguro davvero che il mio non sia solo 'wishful thinking'...
Complimenti per il blog!
ReplyDeleteMi sono permesso di citarlo nel mio.
Ciao,
GB